Secondo quanto riportato da un’analisi pubblicata poche ore fa dalla National Association of Realtors di Washington, i contratti stipulati per acquistare case usate (il mercato secondario) durante il mese di dicembre avrebbero raggiunto un livello pari al massimo negli ultimi 19 mesi, evidenziando – stando al parere dei principali osservatori – come la lunga fase di stabilizzazione del real estate a stelle e strisce, cominciata nell’ultima parte del 2011, estenderà la propria caratteristica principale anche nel corso del nuovo anno.
Opinioni positive in merito ai dati statistici formulati dalla NAR sono state espresse dagli analisti di Moody’s, secondo cui il momento sarebbe molto soddisfacente, e come una più elevata fiducia da parte dei consumatori italiani da una parte, e un calo del tasso di disoccupazione dall’altra – unitamente al mantenimento dei tassi di interesse di riferimento su valori molto bassi – sta permettendo ai compratori di poter finalmente mostrare concretamente l’interesse sopito nei confronti delle operazioni di acquisto delle prime o delle seconde case.
Occorrerà tuttavia comprendere in che modo la straordinaria offerta del mercato immobiliare statunitense potrà ricondursi su livelli più congrui nel corso dei prossimi mesi: a influenzare – momentaneamente – le proposte di case sul real estate nordamericano è principalmente l’elevato ammontare di case precedentemente oggetto di procedure pignoratizie, che sono ancora nel mezzo di procedure di istruttoria, e che finiranno sul mercato entro la fine del 2012.
La presenza di un elevato volume di case oggetto di pignoramento sta influenzando i valori commerciali delle case, generando evidenti pressioni al ribasso nell’andamento dei prezzi del mattone locale. La tendenza potrebbe tuttavia ridurre la propria incidenza nel corso dei prossimi trimestri, permettendo così al mercato immobiliare statunitense di potersi riequilibrare su livelli più sostenibili, sia per il breve che per il medio o lungo termine.