Nel corso del 2009 quasi sei famiglie italiane su dieci, per la precisione il 58%, corrispondente all’incirca a 15 milioni di nuclei familiari, erano in grado con il proprio reddito di poter sostenere l’onere relativo all’acquisto di una casa con un mutuo. A rilevarlo è l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) in accordo un nuovo Rapporto messo a punto dall’Associazione e riguardante la rilevazione sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane.
In particolare, l’Abi è giunta al dato sopra indicato misurando l’indice di accessibilità per l’acquisto della casa con un mutuo che è stato messo a punto sulla base dell’idea che un finanziamento immobiliare risulta essere sostenibile quando la rata mensile da pagare non supera il 30% del reddito. Le famiglie italiane, quindi, in maggioranza nonostante la crisi di questi ultimi anni continuano ad essere in media in grado di poter acquistare una casa ai prezzi medi attualmente presenti ed offerti sul mercato immobiliare italiano.
Pur tuttavia, sebbene di recente ci sia stato un miglioramento grazie ai tassi di interesse che sono scesi, a partire dall’anno 2006 l’indice di accessibilità risulta essere decisamente più basso se si prendono a riferimento per l’acquisto di una casa le giovani coppie che, non avendo una casa di proprietà, si trovano in difficoltà a stipulare un mutuo a causa del basso reddito e, spesso, per il fatto che vivendo in una grande città c’è da fare i conti con le elevate quotazioni degli immobili.
Come diretta conseguenza, proprio in questi ultimi anni sono proliferati nel sistema bancario i cosiddetti “mutui per atipici”, ovverosia finanziamenti immobiliari per le giovani coppie che, per effetto del loro basso reddito, ed in prevalenza a causa di contratti di lavoro non a tempo determinato, molto spesso fanno fatica ad accedere al credito con la finalità di ristrutturazione o di comprare la casa dei sogni al fine di crearsi una famiglia.