Stando ai dati pubblicati nel Nono Osservatorio nazionale “Immigrati e casa”, realizzato da Scenari Immobiliari, e presentato il prossimo settembre in tutta la sua integrità, l’acquisto di abitazioni da parte dei cittadini stranieri lavoratori immigrati è in forte flessione. Un calo estremamente drastico, figlio della precarietà del lavoro e dell’accesso del credito che – settimana dopo settimana – si fa sempre più difficile.
“Le rilevazioni al primo semestre di quest’anno registrano un drastico calo delle compravendite da parte degli stranieri (-20%), con una stima a fine anno di 47mila transazioni contro le 60mila dello scorso anno (-21,6%). Numeri davvero ridotti se paragonati a quelli degli anni «d’oro» del mattone, quando gli acquisti da parte di cittadini extracomunitari rappresentavano tra il 12,6 e il 17% delle compravendite totali, con un trend in costante crescita dalle 110mila operazioni del 2004 alle 135mila del 2007. Poi il crollo, arrestatosi solo tra il 2010 e il 2011, e riconfermato invece quest’anno” – dichiara in proposito Il Sole 24 Ore, commentando i dati diffusi da Scenari Immobiliari (qui invece un nostro approfondimento su case e stranieri, problemi di sovraffollamento).
“Anche i valori complessivi si sono drasticamente ridotti, passando dai 16,8 milioni del 2007 ai 5 previsti per fine 2012 (-19,3%). I compratori immigrati – soprattutto cittadini provenienti dall’Est Europa (52,1% degli acquirenti) – scelgono sempre più spesso case in periferia (36,3%) o nei centri della provincia (50,1%), per lo più bilocali e scambiati per valori compresi tra i 90mila e i 130mila euro” – aggiunge ancora il quotidiano , soffermandosi sulla natura delle operazioni di acquisto.
“A frenare la domanda, come accennato, è soprattutto la difficoltà di ottenere mutui dalle banche, anche in considerazione delle minori garanzie offerte dai lavoratori stranieri per il rimborso del finanziamento” – conclude Il Sole 24 Ore, non prima di aver ricordato come gran parte delle determinanti che trattengono gli stranieri al di fuori del mercato immobiliare nazionale, siano le stesse motivazioni che impediscono la formazione di un solido mercato da parte degli acquirenti italiani.