L’affitto pagato dagli inquilini non potrà essere portato in detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) in sede di dichiarazione dei redditi; così come per far emergere la “montagna” di affitti in nero non sarà allo stesso modo introdotta in Italia la cosiddetta “cedolare secca”.
Sono questi, salvo clamorosi dietrofront dell’ultima ora, due dei punti fermi, negativi per gli inquilini ed i proprietari di immobili, della Finanziaria 2010 che nelle ultime ore è passata all’esame della Camera dopo che sono stati depositati ben 2.400 emendamenti. Al riguardo si è espresso Franco Chiriaco, Segretario Generale del Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari, sottolineando come il Governo abbia deciso di non dare neanche un euro agli inquilini che sono in difficoltà con il pagamento di canoni di locazione che sul mercato privato sono oramai diventati insostenibili.
La delusione per il Sindacato degli inquilini è grande se si considera, come sottolineato dal Segretario, che oltre ad essere caduta l’ipotesi di poter detrarre gli affitti, occorre anche mettere in conto il taglio della dotazione del fondo per il sostegno al pagamento dei canoni di affitto, e la sforbiciata sulle risorse da destinare all’edilizia sociale. Trattasi di due strumenti che tra l’altro ai tempi della crisi appaiono fondamentali; non ci sono infatti solo famiglie in difficoltà con la rata del mutuo, ma anche famiglie ancor più in difficoltà con il pagamento dell’affitto che ha raggiunto livelli così elevati che le famiglie molto spesso l’immobile preferiscono comprarlo.
A conti fatti, secondo il Sunia, il Governo ha perso l’occasione sia per contrastare il fenomeno diffuso degli affitti in nero permettendo la cedolare secca e, congiuntamente, la detrazione dell’affitto a favore dall’inquilino, sia quella per aiutare moltissime famiglie che versano in condizioni di vera e propria emergenza abitativa, al punto che da qui a cinque anni il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari stima ci saranno la bellezza di 150 mila sfratti per morosità con tutto quel che ne consegue per altrettante famiglie che rischiano di rimanere senza un tetto.