Una grossa fetta di richieste di case in affitto, a Torino, proviene da parte delle classi della popolazione più disagiate che già nel corso dello scorso anno sono risultate essere tra le più colpite dalla crisi economica. E’ proprio la famiglia a basso reddito, in accordo con quanto mette in evidenza Alessandro Berlincioni, presidente della Fimaa Torino, che sotto la mole punta all’affitto come formula abitativa a fronte di richieste che sono più elevate per gli appartamenti più piccoli; come diretta conseguenza per questa tipologia di unità immobiliari rispetto ai mesi scorsi i livelli degli affitti hanno fatto registrare una migliore tenuta. La forte richiesta di case in affitto a Torino, inoltre, contribuisce a restringere il divario per quel che riguarda le differenze di prezzo tra i canoni di locazione di unità immobiliari dove c’è una elevata densità, come la periferia nord del capoluogo piemontese, ed aree di maggior pregio come la precollina.
Contestualmente il Presidente della Fimaa Torino ha messo altresì in risalto come siano divenuti frequenti i casi in cui il proprietario di un immobile, al fine di potersi tutelare e proteggere dal rischio di insolvenza, tende a mantenere elevato l’importo dei canoni. Inoltre, sul confronto e sulla dinamica dei prezzi delle locazioni tra le zone a maggior pregio e quelle di “fascia bassa“, occorre tener conto non solo della posizione territoriale, ma anche delle spese di gestione del condominio, includendo anche quelle per i servizi di portineria, che possono anche portare ad un incremento medio del 20% del canone di affitto. In generale si può affermare che l’emergenza abitativa nel nostro Paese è sempre di più correlata con il reddito delle famiglie che è in media ulteriormente sceso negli ultimi due anni a causa della crisi.
A fronte della discesa delle entrate familiari, pur tuttavia, i canoni di locazione, specie nei grandi centri urbani, non ha seguito la stessa dinamica; di conseguenza, in assenza di una politica per l’affitto su scala nazionale, ci sono molte famiglie che da qui ai prossimi due/tre anni rischiano seriamente di trovarsi senza un tetto. In questi ultimi mesi, non a caso, i Sindacati degli inquilini lamentano l’assenza di misure di sostegno alla locazione mentre, ad esempio, a favore di chi ha acquistato la casa con un mutuo è stata concessa la possibilità di tirare il fiato per dodici mesi ottenendo la sospensione della rata del finanziamento immobiliare.