Arredare la casa con i mobili low cost

di Redazione Commenta

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La crisi dell’immobiliare, un po’ in tutto il mondo, ha fatto scendere le compravendite di case ed ha fatto crollare, tra l’altro, le transazioni di immobili e edifici ad uso produttivo a causa della recessione economica. Nel frattempo, mentre si registra su scala mondiale una timida ripresa dall’Europa agli Stati Uniti, e mentre i Paesi Emergenti corrono a doppia velocità, anche l’industria del mobile ha dovuto far fronte ad una crisi di domanda senza precedenti.

Con la diretta conseguenza che l’acquisto di arredi diventa sempre di più “low cost” e caratterizzato da manovre ed iniziative commerciali molto interessanti per le tasche dei consumatori, a partire dalle giovani coppie che devono arredare la casa.

In particolare, secondo quanto riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, riprendendo un articolo apparso sul “Sole 24 Ore“, le imprese del mobile in Italia creano spesso un secondo brand, più appetibile in termini di prezzi, e con una qualità sostanzialmente invariata.

Tra il marchio primario e quello secondario, infatti, a cambiare sono magari meno modelli disponibili e meno varianti che, tra l’altro, permettono all’impresa di tagliare le spese di logistica e garantire prezzi più bassi ed appetibili. E così, in vista, per l’anno prossimo, della 50-esima edizione del salone del mobile, si preannuncia una vera e propria rivincita del consumatore ma anche un incremento degli acquisti che darebbero slancio ai bilanci delle imprese del mobile.

Inutile dire che anche i modelli di arredo “low cost” puntano sulla sostenibilità ambientale e sul risparmio energetico; i consumatori rispetto al passato, oltre a farsi attrarre dal design, vogliono infatti vederci chiaro sui livelli di risparmio energetico e, quindi, sulla possibilità di poter andare a risparmiare in bolletta. I tempi sono cambiati e di molto, e la crisi che abbiamo vissuto, e dalla quale stiamo cercando a fatica di uscire, ha contribuito solo ad accelerare un cambio di visione ed una propensione al consumo sostenibile ed alla riduzione degli sprechi.

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