Dopo quattro anni dall’ultimo bando per l’assegnazione degli alloggi popolari, cresce l’attesa per il varo del nuovo regolamento che – entro la metà del mese di ottobre – dovrebbe disciplinare l’assegnazione, nel prossimo quadriennio, del patrimonio pubblico di più di 2 mila appartamenti da attribuire ai meno abbienti. A preannunciarlo è l’edizione locale de La Stampa, secondo cui le case sono in gran parte di proprietà dell’Atc (circa 1.800 unità abitative) e in parte residuale di proprietà diretta del Comune di Novara (355 unità abitative).
“Intanto” – sottolineava qualche giorno fa il quotidiano – “la giunta ha definito alcuni indirizzi e criteri. La nuova legge regionale che disciplina la materia, in vigore dal 2010, accanto ad alcune parti inderogabili concede infatti ai Comuni la facoltà di «esercitare opzioni in funzione delle esigenze territoriali». Così per essere inseriti in graduatoria è stato fissato un periodo minimo di 5 anni di residenza o attività lavorativa a Novara (la legge permetteva di scegliere tra i 3 e i 5 anni)”.
“Poi” – concludeva infine La Stampa – “c’è una quota del 25% degli alloggi che si renderanno disponibili nel periodo di validità della graduatoria per i quali è possibile prevedere una «riserva» a favore di determinate categorie. «Abbiamo ritenuto opportuno cogliere questa possibilità – dice l’assessore alle Politiche abitative Sara Paladini – per favorire i casi che riteniamo particolarmente meritevoli di attenzione». Sono le giovani coppie che abbiano contratto matrimonio non oltre due anni prima della pubblicazione del bando oppure tra la data di pubblicazione e quella di scadenza del bando; gli anziani con più di 65 anni; gli invalidi; i nuclei monogenitoriali con prole”.
Fissati altresì i termini per la presentazione delle domande, pari a 50 giorni dalla pubblicazione del bando, elevati a 80 per i lavoratori italiani emigrati all’estero e iscritti in anagrafe Aire (per questo motivo la copia del bando è stata inviata anche a rappresentanze diplomatiche e consolati).