Anche la Polonia rischia una bolla immobiliare? Secondo alcuni analisti, la risposta potrebbe essere positiva, visto e considerato che, dal 2009 ad oggi, le quotazioni del real estate locale hanno subito una vera e propria impennata, e che gli investimenti nel mercato del mattone polacco si concentrano nelle sole principali metropoli, come Varsavia. L’inversione di tendenza, piuttosto brusca, potrebbe inoltre essere dietro l’angolo, lasciando in una condizione di estrema difficoltà coloro che hanno scommesso sull’abitativo nazionale.
Ad esser convinta di quanto sopra è anche il magazine di settore Il Ghirlandaio, che ricorda come “dopo un triennio di boom immobiliare ora la Polonia vede un’improvvisa frenata del mercato, che potrebbe costare caro a chi sperava di fare affari d’oro in pochi anni. Con una crescita economica europea così rallentata, chi investe nel mercato dell’Europa centrale sta diventando sempre più selettivo e alla ricerca di immobili a destinazione commerciale e uffici nelle principali città. Si investe più volentieri nella capitale polacca Varsavia piuttosto che in città più decentrate che fino all’anno scorso invece attiravano investitori nella speranza di veder impennare i prezzi nei prossimi anni” (qui invece il nostro approfondimento sul settore commerciale).
Il Wall Street Journal, in merito, riporta come il volume di affari del mercato immobiliare polacco ha fatto registrare, nei primi tre trimestri del 2012, 1,15 miliardi di euro di compravendite, in forte calo rispetto agli 1,87 miliardi di euro dello stesso periodo del 2011 (dati Cushman & Wakefield Inc)
Per fine anno gli analisti si attendono un ulteriore calo, prosegue Il Ghirlandaio, “con un indebolimento dei volumi d’affari, a meno che non migliori la situazione in tutta la zona euro. Difficile però, visto che il volume delle transazioni immobiliari in tutta l’Europa Centrale dovrebbe aggirarsi, a fine 2012, intorno ai 3,5 miliardi di euro contro i 6,1 miliardi, quasi il doppio, dello scorso anno. Sempre secondo Cushman & Wakefield il volume delle vendite di edifici destinati ad uso ufficio in Polonia è sceso di più del 44% nel primo semestre dell’anno, rispetto al primo semestre 2011, con un volume d’affari pari a 294 milioni di euro”.
Insomma, la Polonia rischia di tramutare la propria posizione da ottima scommessa a buco nell’acqua.