Bulgaria: secondo Colliers International i prezzi della capitale Sofia subiranno un nuovo decremento nell'ordine del 10%.
Stando a quanto appena dichiarato dal managing director di Colliers International Bulgaria, Atanas Garov, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale della capitale bulgara Sofia potrebbero calare di almeno un altro 10% entro la fine dell’anno; successivamente, ha proseguito il manager di Colliers International, il mercato immobiliare della nazione attraverserà un periodo di sostanziale stabilizzazione, sulla cui durata è tuttavia troppo presto per pronunciarsi con ragionevoli gradi di probabilità.
Garov, intervistato dalla Radio Darik, ha poi dichiarato che a proprio parere questo non dovrebbe pesare particolarmente sulla ripresa dell’economia, perché il “settore immobiliare non dovrebbe essere visto come un driver dell’economia, ma solo come un’industria di supporto”.
“Le nostre previsioni” – ha poi proseguito il manager – “riferiscono un leggero decremento dei prezzi delle proprietà residenziali, con un calo che a Sofia è atteso nell’ordine medio di un 10%, gran parte del quale all’inizio dell’anno”. Per Garov, inoltre, lo stesso trend decrescente dei prezzi delle proprietà immobiliari potrebbe essere riferibile anche alle altre tipologie non residenziali.
Il decremento dei prezzi potrebbe favorire una più rapida risalita del mercato immobiliare bulgaro: il 2010 dovrebbe infatti rappresentare una sorta di punto minimo nell’andamento dei prezzi, con transazioni in volume crescente grazie a un potenziale nuovo interesse degli operatori del settore, invogliati dai valori convenienti delle case e degli immobili non abitativi di Sofia e delle altre principali città del Paese.
Per quanto riguarda l’offerta immobiliare, durante la seconda metà dello scorso anno la crescita è stata molto modesta, come confermato anche dai dati ufficiali forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica. Complessivamente, nel 2009 sono giunte sul mercato immobiliare bulgaro il 41% di unità residenziali in meno rispetto a quanto avvenne nel precedente 2008.
Nei primi mesi del 2010 la situazione non dovrebbe cambiare radicalmente, complice anche la bassa apertura di nuovi cantieri nel secondo semestre del 2009.