Si registra un calo delle compravendite, malgrado i prezzi al ribasso per quanto riguarda l’usato. Questa la situazione ereditata nel 2013 dal mercato immobiliare. Il meccanismo della domanda e dell’offerta, dunque, si è inceppato nella gran parte delle provincie d’Italia.
I dati emergono dall’Osservatorio Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari, e si riferiscono al secondo semestre dello scorso anno.
La diminuzione delle compravendite è dunque ufficiale, come sottolinea il presidente dell’Osservatorio Franco Repetto.
Altri dati, forniti dall’Agenzia delle Entrate, ampliano il quadro: le compravendite sono il calo rispetto all’anno precedente soprattutto nei piccoli centri.
Tuttavia, Fiaip non nasconde l’ottimismo: la casa rimane infatti un ottimo investimento, e i timidi segnali di cambiamento porteranno a una nuova ventata sicuramente più positiva per quanto concerne l’immobiliare.
In generale, le previsioni di medio periodo continuano a mostrare un trend crescente per ciò che concerne le nuove abitazioni, dato probabilmente dal rialzo dei costi di costruzione dei fabbricati residenziali, mentre le quotazioni relative alle case esistenti faranno registrare ancora un andamento stazionario.
Per quanto riguarda la vetustità e la posizione degli immobili l’incidenza sulle quotazioni sarà evidente, con ribassi alquanto marcati al momento della conclusione delle trattative.
Non fa registrare un andamento differente il mercato delle locazioni, con un’offerta in crescita e canoni in discesa.
Al momento, dunque, la ripresa prescinde da riqualificazione e potenzialità di sviluppo dei territori e di quanto costruito in essi.
Il futuro del mercato immobiliare? Si gioca sull’asse di questi due temi. Auspichiamo una ripresa dell’intero comparto, magari in virtù di una maggiore qualità dei fabbricati e dei loro corollari.
Al momento, però, l’universo del mattone rimane in stato d’allerta, nonché alla ricerca della strada migliore.