Tra i tanti elementi che stanno condizionando il presente e il futuro del mercato immobiliare italiano vi è anche il calo della domanda di appartamenti da parte di stranieri, che per diverso tempo – e in differenti macro aree della Penisola – aveva permesso almeno parzialmente di controbilanciare una domanda locale particolarmente scarsa. Una notizia molto negativa, che giunge in corrispondenza con la recente pubblicazione di stime pessimistiche sul real estate tricolore.
Secondo quanto affermato da un recentissimo reportage condotto dal Financial Times, e riportato in Italia sulle pagine online de Idealista, molti stranieri (cinesi in testa) “stanno lasciando l’italia, o per tornare nel proprio paese d’origine o per cercare fortuna altrove, magari in Germania o in Canada. Il fenomeno comincia a essere consistente, con ricadute negative anche sul mercato immobiliare, sia residenziale che ad uso commerciale” (vedi anche Acquisto case da immigrati in calo).
In ben evidenza è, ovviamente, una notizia molto negativa per il nostro Paese, visto e considerato che gli immigrati stanno permettendo di controbilanciare un calo demografico interno, contribuendo proattivamente ad evitare il crollo della nostra economiA. Ne consegue che in alcune zone, come quella di Piazza Vittorio, a Roma, le agenzie immobiliari non faticano certamente a riscontrare cali di interesse e di prezzi.
La tendenza rilevata dal FT e ribaltata in Italia da Idealista non riguarda però soltanto i cinesi e – prosegue il magazine – “rischia di contribuire al prolungarsi della recessione più lunga dal dopoguerra. L’Italia ha infatti una popolazione sempre più vecchia e l’arrivo di immigrati in questi anni ha aiutato a portare forza, con giovani coppie e figli che hanno invertito il declino demografico. Secondo alcuni esperti intervistati, la fuga degli immigrati va al di là dei dati ufficiali, perché molti se ne vanno senza comunicazioni ufficiali all’anagrafe o alla propria ambasciata” (vedi anche Case e stranieri, problemi di sovraffollamento).
Anche nelle prossime settimane torneremo sull’argomento con nuovi monitoraggi e nuove osservazioni.