Nel nostro Paese ci sono cinque milioni di immigrati, di cui quasi tutti, il 95% per l’esattezza, si trovano a dover far fronte al problema relativo ai prezzi degli affitti troppo alti. Questo è quanto ha messo in evidenza il Sicet, in base all’ultimissimo dossier sull’immigrazione a cura della Caritas, dopo che nei giorni scorsi il Governo, nella “Finanziaria”, quella che oramai si chiama Legge di Stabilità, ha tagliato le risorse del Fondo per il sostegno ai canoni di locazione con il rischio reale che nel nostro Paese ben 400 mila famiglie sono potenzialmente in uno stato morosità che, nei casi più gravi, sfocia poi nello sfratto.
In particolare, in accordo con un articolo che è stato pubblicato sul Quotidiano “Avvenire“, il Sicet è contrario alla decisione del Governo italiano di andare a ridurre ulteriormente gli stanziamenti statali per il sostegno agli affitti visto che permane ancora nel nostro Paese un quadro sociale ed economico drammatico in quanto la disoccupazione è cresciuta, a partire da quella giovanile, e centinaia di migliaia di lavoratori sono ancora in cassa integrazione.
Secondo il Sicet, inoltre, è ingiusto che da un lato gli inquilini perdano in sostanza la possibilità di poter accedere ai fondi per l’affitto, visto che le risorse sono sempre più scarse, mentre dall’altro sono stati trovati due miliardi di euro per andare ad introdurre nel nostro Paese la cedolare secca che tutto fa tranne che avvantaggiare le famiglie che vivono in una casa in affitto; per i Sindacati degli inquilini, infatti, sono i proprietari degli immobili, a partire da quelli che affittano più case, che beneficeranno di rilevanti risparmi fiscali.
Per quel che riguarda i Fondi per l’affitto, a fronte degli stanziamenti statali le Regioni poi possono contribuire con risorse proprie ad incrementare i contributi da concedere alle famiglie in difficoltà. Ma visto che lo Stato, a sua volta, con l’ultima manovra economica ha tagliato i trasferimenti, la storia sembra essere quella del gatto che si rincorre la coda.