La casa è sempre più un miraggio per i più giovani. A sostenerlo è una recentissima analisi compiuta dalla Banca d’Italia, secondo cui il 40% dei giovani fino a 34 anni continua a vivere con i propri genitori non tanto perché sia “bamboccione” (utilizziamo un termine caro a un ex Ministro, ora passato a miglior vita), quanto perché – a causa di motivi economici – non riesce a permettersi la conclusione di un’operazione di acquisto della prima casa o di affitto di un appartamento.
Sostiene la Banca d’Italia nel suo report “Uscita di casa e prezzi degli immobili. Il caso italiano”, che mentre nel 1983 a vivere con i genitori era il 49% dei giovani di età compresa tra un minimo di 18 anni e un massimo di 34 anni, questa percentuale nel 2009 è salita al 59%, e si dimostra ulteriormente in crescita analizzando le ultime stime compiute da altre osservazioni sullo stesso comparto del mercato immobiliare della penisola.
Ancora, se si considerano solamente gli under 24 – prosegue la ricerca – la percentuale di coloro che vivono ancora con i propri genitori sale addirittura al 90%. Per la fascia più “adulta”, quella compresa tra i 30 e i 34 anni – la percentuale è invece pari al 29%, con un picco del 30% per gli uomini, e una proporzione sicuramente più bassa per le donne (il 20%), che si dimostrano quelle più agevolate nell’abbandonare la casa paterna.
Ancora, secondo l’Istat nel 2003 era il 34% dei giovani che viveva con i genitori a dichiarare che la scelta dipendeva prevalentemente da motivi economici. Tale percentuale nel 2009 (appena sei anni dopo) era già schizzata al 40%, ponendo le basi per un ulteriore incremento in questi mesi di inasprimento della crisi economica che ha colpito anche il nostro Paese in maniera piuttosto incisiva.