Per quanto riguarda l’anno 2010, secondo le stime del Sicet, ed in base ai dati provvisori forniti dal Ministero dell’Interno, nel nostro Paese ci sono stati la bellezza di oltre 70 mila provvedimenti di sfratto. Trattasi di un dato preoccupante che mette palesemente in evidenza come la crisi da finanziaria prima ed economica poi, sia diventata per decine di migliaia di famiglie anche abitativa. I dati tra l’altro, come sopra accennato, non sono completi in quanto mancano i provvedimenti di sfratto di alcuni mesi in specifiche aree del nostro Paese; ragion per cui dai dati definiti il bilancio in materia di sfratti non potrà che essere catastrofico. Il tutto a fronte di trasferimenti statali per il sostegno all’affitto che anno dopo anno si sono assottigliati.
Questo significa che i bandi per l’affitto predisposti dai Comuni, al fine di avere una dotazione finanziaria degna di nota, poggiano sempre di più su risorse messe sul piatto dagli Enti locali; ma non sempre ci sono queste risorse. Anzi, i bandi di quest’anno rispetto al 2010 in molti casi porteranno all’assegnazione dei contributi per l’affitto ad un minor numero di famiglie in difficoltà con il canone di locazione; mentre per le altre, nonostante il possesso dei requisiti, non ci sarà possibilità di aiuto con la conseguenza ed il rischio altissimo di vedersi recapitato un provvedimento di sfratto.
Di conseguenza il Sicet ha chiesto al Governo di convocare i Sindacati degli inquilini per affrontare il problema; questo, tra l’altro, anche perché secondo il Sicet la recente introduzione dell’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, la cosiddetta cedolare secca, non servirà ad attenuare il disagio abitativo. Il nuovo regime di imposta, lo ricordiamo, offre ai proprietari di immobili un risparmio fiscale proporzionale sostanzialmente al reddito da locazione dichiarato. Questo dovrebbe permettere un’emersione degli affitti in nero, ma lo si vedrà solo nei prossimi mesi.