La cedolare secca sugli affitti rappresenta un successo per gli agenti immobiliari. Ad affermarlo è la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali che, insieme alla Confedilizia, ha chiesto da tempo in materia di affitti l’introduzione di un’imposta sostitutiva in grado di venire incontro alle esigenze concrete delle famiglie.
Inoltre, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali ritiene nel complesso che i provvedimenti varati dal Governo con il cosiddetto federalismo municipale saranno in grado di favorire gli investimenti immobiliari.
A questo punto, secondo quanto dichiarato da Paolo Righi, Presidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, si dovranno attendere e valutare gli effetti che apporterà l’introduzione di un’aliquota secca al 20% sul prelievo da redditi da locazione a partire dall’inizio del prossimo anno. Il Presidente Righi concorda anche sul fatto che non è stata introdotto l’obbligo sulla cedolare secca; i proprietari di immobili potranno infatti continuare a pagare le tasse con il cumulo dei redditi ai fini Irpef, oppure potranno optare per la cedolare secca.
Di conseguenza, secondo la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali questo dovrebbe permettere di far emergere le locazioni irregolari anche nel comparto turistico dove per i contratti aventi una breve durata non è previsto per Legge l’obbligo relativo alla registrazione. La Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, inoltre, concorda nell’aver sia introdotto la cedolare secca al 20% solo sugli immobili ad uso abitativo, sia di aver inasprito le sanzioni a carico di chi continuerà a locare gli immobili in nero.
A questo punto, sia per la cedolare, sia per la tassa di possesso che dovrebbe entrare in vigore a partire dall’anno 2014, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali attende i provvedimenti attuativi per una più completa comprensione delle misure fiscali adottate dall’Esecutivo. La tassa cedolare si applicherà a tutte le tipologie di contratti di affitto e con la stessa aliquota; e proprio su questo punto i Sindacati degli Inquilini sono delusi in quanto s’attendevano un’aliquota più bassa per i contratti di locazione a canone concordato.