Il Governo ci sta ancora lavorando, ma a breve, salvo clamorose sorprese, dovrebbe partire la cosiddetta cedolare secca sugli affitti, ovverosia l’imposta sostitutiva sui redditi da locazione molto attesa dai proprietari di immobili. Ma come funziona tutto il meccanismo? Ebbene, al riguardo l’Ufficio Studi della Confedilizia ha pubblicato online una utile tabella che permette sia di fare chiarezza, sia di acquisire tutte le informazioni necessarie per applicare quello che sarà il nuovo regime fiscale opzionale sui redditi da locazione. Innanzitutto c’è da dire che al regime possono accedere solo le persone fisiche a fronte di locazioni per uso residenziale, ragion per cui sono esclusi dal regime i proprietari di immobili che affittano a soggetti che esercitano attività d’impresa, arti e professioni includendo anche gli enti non commerciali.
La cedolare secca, così come riporta la Confedilizia, va a sostituire tutte le seguenti imposte: l’Irpef e le relative addizionali regionali e comunali; l‘imposta di registro; l’imposta di bollo. Rispetto a quanto definito nei mesi scorsi, bisogna fare attenzione alle aliquote visto che sono due e non più una sola per tutti i contratti di locazione.
Nel dettaglio, nei Comuni ad alta tensione abitativa, per i cosiddetti contratti di locazione a canone concordato, ovverosia i contratti agevolati, l’aliquota della cedolare secca sugli affitti è pari al 20%. Per i contratti liberi e per gli alti contratti di locazione l’aliquota è invece pari al 23%.
Quindi, per i contratti di affitto agevolati il proprietario degli immobili paga meno tasse a parità di imponibile. Questo dovrebbe permettere sul territorio italiano, ed in particolare in quei Comuni del nostro Paese dove c’è una elevata densità abitativa, un abbassamento dei prezzi medi degli affitti con ricadute positive sulle tasche degli inquilini e delle loro famiglie. Per quel che riguarda i termini di versamento dell’imposta sostitutiva, la Confedilizia fa presente che questi coincidano con quelli annualmente previsti per l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).