Dopo tanto attendere, la cedolare secca sugli affitti, ovverosia l’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 7 aprile del 2011. A ricordarlo è il Sicet, Sindacato Inquilini Casa e Territorio, nel sottolineare comunque come si tratti di un meccanismo di prelievo fiscale alquanto farraginoso.
Al riguardo, infatti, il Segretario Generale del SICET, Guido Piran, ha fatto presente come la norma a prima vista appaia alquanto semplice in quanto sono previste due aliquote, al 19% per i canoni d’affitto concordati, ed al 21% per i contratti di locazione stipulati sul mercato libero. Pur tuttavia, vengono rilevati dal Sindacato dei punti oscuri non solo per gli inquilini, ma anche per gli stessi proprietari degli immobili. Di riflesso, il Sindacato Inquilini Casa e Territorio auspica che una Circolare dell’Agenzia delle Entrate possa fare chiarezza.
Ma in attesa di questi chiarimenti il Sicet è nello stesso tempo certo del fatto che il nuovo sistema fiscale farà aumentare gli affitti, in quanto il meccanismo fiscale andrà a penalizzare i contratti di locazione a canone concordato, ovverosia quelli che dovrebbero permettere di mantenere sotto controllo gli incrementi, spesso spropositati degli affitti.
E per la cedolare secca sugli affitti, inoltre, Guido Piran parla di un “risultato assurdo e non condivisibile” dato dal fatto che a beneficiare maggiormente del nuovo meccanismo d’imposta saranno i proprietari di immobili più ricchi; il risparmio d’imposta rispetto alla tassazione ai fini Irpef, infatti, cresce in maniera proporzionale proprio all’ammontare complessivo del reddito da locazione. Di conseguenza, specie in questa fase ancora incerta per le famiglie e per la nostra economia, non è che tagliando le tasse ai più ricchi che in Italia si rilanciano i consumi. “Una modifica tributaria a vantaggio di pochi che costerà però a tutti i contribuenti 1,5 miliardi di euro di gettito”, ha affermato il presidente Piran.