Il governo cinese ha in mente di accellerare i tempi di introduzione di nuove tasse sulle proprietà immobiliari.
Il governo cinese ha affermato di voler incrementare i lavori per la predisposizione di una nuova tassa sulle proprietà immobiliari, da utilizzare come leva per ridurre gli atteggiamenti speculativi e, di conseguenza, l’incredibile crescita dei valori commerciali delle case del Paese asiatico.
Il governo non ha tuttavia fornito alla stampa alcun dato temporale preciso circa l’applicazione di questa nuova imposta, che sembra esser destinata a vedere la luce tra la fine del 2010 e il primo trimestre del 2011.
Le autorità hanno inoltre richiesto alle banche commerciali di cessare l’attività di erogazione di mutui per coloro che intendessero acquistare delle terze case, estendendo inoltre al 30% la contribuzione personale di liquidità per coloro che intendessero invece procedere nel compimento di un’operazione di acquisto di una prima casa.
I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo crescono intanto con un ritmo pari a 9,3 punti percentuali (dati su base annua riferiti al mese di agosto), con alcune situazioni record concentrate in diverse aree metropolitane.
Proprio in virtù di quanto sopra, il governo potrebbe addirittura scegliere di introdurre l’imposta immobiliare dapprima su alcune metropoli che vivono uno stato di emergenza nella crescita dei prezzi (Shanghai o Shenzhen, ad esempio) per poi estendere al resto della nazione tale nuovo balzello.
Le nuove misure, commentano gli analisti, non saranno eccessivamente invasive. La loro funzione sarà tuttavia quello di far percepire al mercato il messaggio secondo cui il governo sarà pronto a mettere ancora mano agli strumenti a sua disposizione per frenare la crescita dei prezzi.