La Cina è il mercato immobiliare con la crescita dei prezzi più rapida del mondo.
La Cina ha superato Hong Kong come mercato immobiliare più “caldo” del mondo durante il primo trimestre dell’anno, con i valori delle proprietà immobiliari che sono cresciuti più del doppio di quanto realizzato da qualsiasi altro mercato del pianeta. Ad affermarlo è la società di consulenza Knight Frank, che ha appena pubblicato il proprio monitoraggio trimestrale dedicato agli incrementi dei prezzi più sostanziosi nei mercati real estate internazionali.
Knight Frank rivela infatti che i prezzi delle proprietà immobiliari delle principali metropoli cinesi sono cresciuti del 68% su base annua. Oltre alla Cina, incrementi dei valori piuttosto significativi (ma non dei livelli di Pechino) per Hong Kong, India, Singapore, Australia, Malesia e Indonesia, che hanno permesso all’intera regione Asia – Pacifico di poter contare su sviluppi dei prezzi pari a quasi il 18%.
Il mercato cinese si conferma così come uno dei più appetibili sul fronte internazionale, grazie non solamente a un continuo interesse da parte di investitori stranieri (che tuttavia è ora sconfortato da una serie di vincoli e di soglie all’impiego), ma anche e soprattutto grazie alla forte domanda – in crescita in numerose aree del Paese – alimentata dai flussi di migrazione che dalle zone rurali della Cina stanno conducendo decine di milioni di persone verso le principali zone urbane e industriali.
Knight Frank rivela inoltre che le prime quattro posizioni dell’elenco dei Paesi con il più forte incremento dei prezzi immobiliari appartengono alla regione Asia – Pacifico, mentre l’Europa, al contrario, occupa la parte bassa della lista. Venticinque dei 47 Paesi presenti nell’elenco hanno riscontrato una crescita dei prezzi. I declini dei valori sono inoltre diminuiti nei mercati ucraini e baltici.
I dati di cui sopra non fanno dimenticare – e, anzi, per quanto possibile rafforzano – i timori della formazione di una bolla di settore all’interno dei confini del Paese asiatico. Il governo sta cercando di porre in essere tutti gli sforzi possibili per limitare le azioni speculative, ma per il momento tali iniziative non hanno prodotto grandi variazioni…