Il governo cinese continua a metter mano, in maniera più o meno radicale, sul mercato immobiliare locale, cercando in tal modo di frenare gli atteggiamenti speculativi che nel corso dell’ultimo anno hanno portato i prezzi medi degli appartamenti delle principali metropoli del Paese asiatico su livelli sorprendenti.
Per contenere il fenomeno, il governo ha varato una nuova tassa sulle sole seconde case, per il momento applicata esclusivamente alle proprietà immobiliari di alcune città della nazione particolarmente interessate dal fenomeno, come Shanghai e Chongqing.
Stando a quanto è lecito ritenere, se l’incremento sostanzioso dei prezzi sulle seconde e sulle prime case non troverà attenuazione nel corso dei prossimi mesi, è altamente probabile che il governo possa intervenire nuovamente estendendo l’iniziativa anche ad altre aree e urbane della nazione.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’istituto Nazionale di Statisica della Cina, nel corso del mese di dicembre i prezzi delle case sarebbero cresciuti del 6,4% su base annua e dello 0,3% su base manie.
L’Istituto ricorda come si tratti del più basso incremento nel corso degli ultimi tredici mesi, ma rimane pur sempre un trend al rialzo molto sostanzioso, che occorrerà ancora mettere a freno prima il prima possibile.