Secondo quanto affermato dal Corriere di Brescia in una sua recente rilevazione, tra la città e la provincia vi sarebbero circa 10 mila immobili in vendita all’asta. Il conto sarebbe stato formulato dall’Anpe, l’associazione notarile per le procedure esecutive, che nel 2012 ha avuto la delega dal tribunale per 1.155 procedure, sulle complessive 1.606 procedure promosse dinanzi allo stesso tribunale bresciano. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono gli attuali contorni del fenomeno.
Il dato maggiormente rilevante , stando all’approfondimento del quotidiano, è che una volta andati all’asta gli immobili venduti sono meno del 10%. “Si va in asta, l’asta va deserta, passano quattro-sei mesi altra asta, ancora deserta. E magari così per tre quattro cinque edizioni. E il prezzo ogni volta si abbassa al punto che in qualche caso lo stesso Tribunale ha deciso di non mettere l’immobile in asta in attesa di qualche mese: troppo svilente il prezzo rispetto alla perizia” – afferma il quotidiano (qui invece un nostro recente monitoraggio relativo all’andamento del mercato immobiliare di Brescia nel 2012).
Da quanto sopra, ne consegue un allungamento significativo dei tempi di assegnazione, e l’ingolfamento delle attività del tribunale, che si trova a gestirà più bandi per uno stesso immobile. “Da qui la cifra dei 10 mila immobili attualmente sul mercato. Se nel 2012 ci sono state oltre 1600 procedure esecutive, moltiplicate per i cinque-sei anni suppergiù necessari al collocamento del bene immobile, ecco che arrivate a 10 mila” – proseguiva il Corriere – “Vero è che, come ricordato, un 10% viene collocato (ma ci son stati anni, quelli “ruggenti”, dove si collocava quasi tutto), ma se detraete quelli venduti in asta e a questi ci aggiungete gli immobili frutto di fallimenti (per gran parte affidati ai commercialisti) l’impressione è che dire 10 mila immobili sia una cifra attendibile per difetto”.
Nel corso dei prossimi mesi il contesto dovrebbe subire un ulteriore peggioramento.