Secondo una recente indagine di Tecnoborsa sul comportamento delle famiglie italiane quando si deve acquistare un immobile, l’agenzia immobiliare è ancora lo strumento preferito per concludere un’operazione di compravendita. A patto di digerire le commissioni di mediazione, pertanto, l’intermediazione può rappresentare un vero e proprio valore aggiunto delle operazioni di acquisto e di vendita, in grado di fornire una consulenza professionale particolarmente accorta e specifica, anche per i casi più difficili.
Secondo quanto affermato da Valter Giammaria, Presidente Tecnoborsa, infatti, “il ricorso ai canali di intermediazione da parte di chi ha comprato un bene nel biennio 2010-2011 ha subito un lieve incremento rispetto a quanto rilevato nelle due Indagini precedenti effettuate, pur nel calo sostanziale del volume di affari. Infatti, il 50,3% delle famiglie che hanno acquistato o tentato di acquistare un immobile, nel biennio 2010-2011, sono ricorse all’aiuto di un’agenzia immobiliare e/o altri consulenti per effettuare la transazione”.
Complessivamente, rispetto a quanto rilevato nelle Indagini precedenti effettuate da Tecnoborsa si è riscontrato un lieve decremento dell’utilizzo delle figure di intermediazione professionale, mentre i valori sono tornati quasi ai livelli riscontrati nel 2004.
Ancora, l’agenzia immobiliare si conferma quale il canale più utilizzato (45,2 per cento del campione che ha acquistato), seguita con un notevole distacco dal ricorso all’aiuto di altri consulenti (5 per cento). “Inoltre, va sottolineato che, per quanto riguarda le agenzie immobiliari, si interrompe il trend decrescente registrato nelle ultime tre Indagini; invece, c’è stato un lieve calo di coloro che hanno fatto ricorso agli altri consulenti dopo il notevole incremento rilevato nel 2008. Tra i principali motivi del mancato ricorso all’agenzia da parte di chi ha acquistato un immobile troviamo, in ordine decrescente: il costo troppo elevato (55,6%); la scarsità di offerte immobiliari (18,8%); la mancanza di fiducia verso le agenzie (16,9%); la scarsità dei servizi di assistenza/consulenza offerti (8,7%)” – conclude invece Trend Online.
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