La Slovenia, vicina e a buon mercato, è stata una crescente meta di destinazioni di investimenti immobiliari. Peccato che anche i nostri vicini di casa inizino a soffrire le difficoltà di un comparto che aveva finora garantito discreto successo e soddisfazione. Ad affermare e sancire le criticità del mattone sloveno è una recente ricerca compiuta dalla Fimaa,, Federazione italiana mediatori ed agenti d’affari, che nel suo Osservatorio 2012 ha focalizzato la propria attenzione sulla Slovenia.
“Come membro dell’eurozona” – ha dichiarato la Fimaa – “il mercato immobiliare della Slovenia sta soffrendo anch’egli della crisi economica. Ci sono buone possibilità di investimento, soprattutto nelle zone turistiche. I prezzi sono più bassi che in Croazia o in Austria e il settore turistico tiene meglio di quello residenziale. Le quotazioni dovrebbero rimanere stabili per tutto il 2012, con buoni valori di rendimento nelle locazioni”.
Il settore immobiliare sloveno ha subito una flessione del numero dei progetti immobiliari dal 2009, con un crollo del 19% nel solo 2010. Le previsioni per quanto concerne il 2012 non sono certamente positive, in linea con quanto avviene nella non distante regione Friuli Venezia Giulia.
“Nell’ambito complessivo delle costruzioni nei tre anni del periodo 2009-2011 il saldo tra le assunzioni e le cessazioni nelle costruzioni del Friuli Venezia Giulia ha avuto segno negativo” – si scorge nella documentazione a margine degli Stati generali delle costruzioni, svolti a Pordenone nel maggio 2012 – “Alla riduzione delle perdite registrata nel 2010 (-521 posti di lavoro nel 2010 contro il -1.000 del 2009) si contrappone un nuovo inasprimento nel 2011, pari a -991 posti di lavoro. Allo stesso tempi diminuisce il numero di assunzioni, con un tasso annuo pari al -11% rispetto, ad esempio, a una crescita contenuta sia in Veneto (+1%) sia in Emilia Romagna (+3%).
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