In Italia, per una famiglia, la probabilità di non riuscire nel tempo ad onorare le rate di un mutuo è pari al 5%. A rilevarlo nelle scorse settimane con un Rapporto era stata la Banca d’Italia in base ai dati del 2007; il che significa che la situazione attuale e reale potrebbe essere peggiore. In ogni caso, per tasso di insolvenza, l’Italia assieme alla Spagna è uno dei Paesi europei dove più spesso le famiglie smettono per cause di forza maggiore di pagare le rate del mutuo. Di certo, da un anno e mezzo a questa parte, la moratoria dell’ABI sui mutui prima casa ha contribuito ad alleviare le sofferenze di migliaia di famiglie allo stremo a causa dei licenziamenti e della cassa integrazione. Ma considerando che ancora nel nostro Paese le difficoltà a livello occupazionale sono evidenti, ne consegue che per le famiglie riuscire a “rialzarsi” è ancora molto ma molto difficile.
Secondo quanto riportato dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it, la percentuale del 5% di insolvenza sui mutui in Italia è doppia rispetto a Paesi europei come l’Inghilterra, l’Irlanda e la Francia, dove le percentuali sono comprese tra il 2% ed il 3%, mentre in Olanda addirittura la percentuale crolla a poco più dell’1%. Chiaramente i mutuatari morosi sono in Italia quelli appartenenti a quelle fasce della popolazione più in difficoltà a livello occupazionale e quelle con specifiche caratteristiche del nucleo familiare.
E così abbondano i mutuatari morosi tra i cittadini italiani senza un posto di lavoro, ma anche i lavoratori precari con un contratto di lavoro “ballerino”, ovverosia che non è a tempo indeterminato; così come sono allo stremo i genitori single e, in generale, quella fascia della popolazione che paga un mutuo e che a causa della crisi finanziaria ed economica percepisce ora, rispetto ai livelli precrisi, un reddito troppo basso.