Secondo quanto affermato da Confedilizia in una sua recente nota stampa, la contrazione delle compravendite immobiliari sarebbe fondamentalmente colpa dell’inasprimento della tassazione del settore, che unitamente ad altre concause (minore capacità di acquisto delle famiglie, scarso supporto creditizio, incertezza sul futuro, e altro) avrebbe contribuito in maniera decisiva a peggiorare il contesto nazionale del comparto.
“Sia i dati Istat che i dati dell’Agenzia del territorio/entrate dimostrano che la diminuzione delle compravendite e’ avvenuta in concomitanza con l’introduzione di una forte tassazione. Sulla base dei dati Istat, si e’ infatti avuta, nel primo trimestre 2012 in corrispondenza con l’applicazione dell’Imu Governo Monti, una diminuzione del 16,9% rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente e, nel secondo trimestre 2012, una diminuzione del 23,7%, sempre rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente” – avrebbe infatti affermato la confederazione dei costruttori (vedi anche Fisco immobili non locati).
“Prima dell’introduzione dell’Imu, e cioe’ nel 2011, si erano avuti due trimestri in diminuzione molto contenuta (-2,4% nel primo trimestre e -3,2% nel secondo trimestre) e addirittura due aumenti (+4% nel terzo trimestre e + 1,7% nel quarto trimestre)” – sottolinea Confedilizia – “A uguali conclusioni portano i dati dell’Agenzia del territorio/entrate (che fornisce i numeri relativi a tutti i trimestri del 2012), secondo i quali la diminuzione e’ stata – nei quattro trimestri del 2012, sempre rispetto ai corrispondenti trimestri del 2011 – del 17,7%, del 24,9%, del 25,9% e del 29,6%. Con una diminuzione, quindi, crescente nel corso dell’anno dell’introduzione dell’Imu Monti. Anche sulla base dei dati dell’Agenzia del territorio/entrate, nel 2011 si erano avuti limitate riduzioni (-3,6% e -5,6% nel primo e nel secondo trimestre) e lievi aumenti (+1,6% e +0,4% nel terzo e quarto trimestre)”.
Stando a quanto sottolineato dal presidente della confederazione, Corrado Sforza Fogliani, “se – come i dati sia Istat sia Agenzia del territorio/entrate dimostrano, e lo si e’ visto – il blocco delle compravendite si e’ avuto in coincidenza, e per effetto, dell’introduzione di una smodata tassazione, costituita dall’Imu oltre che dalle altre imposte immobiliari, il rimedio per dare fiato al mercato immobiliare non puo’ che essere quello di una drastica, e urgente, riduzione della fiscalita’ del settore, cosi’ da salvare anche il mercato dell’affitto e, in particolare, gli affitti concordati, destinati alle categorie meno abbienti”.