Una interessante pronuncia della Corte di Cassazione, relativa a una vicenda che si è conclusa negli scorsi giorni, potrebbe ribaltare una serie di prassi consolidate all’interno delle assemblee condominiali, e che vedono sopperire in qualità di penalizzati coloro che sono morosi nei pagamenti degli importi dovuti al condominio.
Oggi ci riferiamo infatti ad una sentenza della Suprema Corte che si è espressa in maniera contraria rispetto alle assemblee condominiali che – a maggioranza – attribuiscono una penale al soggetto moroso. Un tema molto importante, quindi, sul quale la Cassazione ha ritenuto esprimersi per dirimere diverse controversie.
Ma cosa ha stabilito con esattezza la Corte di Cassazione? In sintensi, ciò che i giudici hanno stabilito che è i condomini che pagano in ritardo le quote non possono essere soggetti né a sanzioni né a penali, poiché il condominio non ha il potere e la facoltà di applicare tali balzelli mediante decisione assembleare assunta a maggioranza.
Insomma, la Cassazione ha stabilito in altri termini che l’assemblea – tra i suoi poteri – non ha quello di imporre delle penali. I morosi sembrano quindi averla vinta. Non si potrà richiedere loro il versamento di somme a titolo di penale per il loro ritardo nell’adempimento di quanto previsto.
Ma è possibile che non ci siano rimedi abbastanza severi per i condomini morosi? Non proprio. Perchè la Cassazione fa riferimento solo alle delibere assembleari condominiali, ma non certamente ai regolamenti di condominio.
In altre parole, è possibile inserire in regolamento delle clausole che prevedano l’applicazione di penali per chi è moroso. L’applicazione mediante regolamento presuppone infatti che la clausola sia introdotta con l’unanimità mentre, ciò che la Cassazione vuole evitare, è che le decisioni di imporre delle penali siano assunte con la sola maggioranza dei condomini.
Voi che ne pensate di questa decisione? I morosi ne approfitteranno o si tratta di una scelta equa?