Secondo quanto afferma il ministero dello Sviluppo Economico, gli edifici italiani sarebbero responsabili del 35,9% di tutto l’inquinamento prodotto nel Paese. Considerato che l’Italia è a sua volta responsabile del 17,5% delle emissioni di co2 imputabili agli usi energetici del comparto abitativo europeo (per il contributo più elevato tra gli Stati membri, dati Eurima), ne consegue che cercare di perseguire un significativo risparmio energetico abitativo diviene una determinante fondamentale per abbassare i costi energetici internazionali.
Secondo le stime Enea, in Italia vi sarebbero circa 32 milioni di unità abitative (12,1 milioni di edifici residenziali), con una richiesta di 32 miliardi di euro di spesa energetica complessiva annua. Escludendo le nuove costruzioni, maggiormente attente all’analisi energetica, solamente una fetta scarsamente significativa (circa il 5- 7%) rientrerebbe nelle classi energetiche A, B e C, quelle più efficienti, con consumi inferiori a 75 kWh / mq all’anno.
Ad ogni modo, la media dei consumi energetici di una unità residenziale in Italia si attesta attualmente intorno ai 180 kWh/mq di energia primaria, per il valore più alto dell’Ue. A seguire, il peso energetico della Spagna, con circa 160 kWh e la Francia con circa 150 kWh.
► CERTIFICAZIONE ENERGETICA: CONFUSIONE TRA GLI AGENTI IMMOBILIARI
Per ridurre i consumi energetici, la strada è certamente quella di riqualificare la propria unità immobiliare, permettendole di “scalare” la classifica energetica. Stando a quanto riportato pochi giorni fa da Il Sole 24 Ore, un saldo di classe da F a E, o da D a C, può tagliare i costi del 25 per cento. In merito, l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), ricorda come solamente “un’attenta diagnosi energetica personalizzata e qualificata, da parte di un’impresa o un tecnico, può guidare verso soluzioni tecnologiche appropriate, capaci di conseguire risparmi tali da ripagare l’investimento in pochi anni”. Secondo l’Enea, una sostituzione degli infissi è in grado di tagliare i consumi del 10%.