Per le imprese italiane operanti nel settore delle costruzioni, il mercato nazionale, per diversi fattori, tende sempre di più a restringersi; e allora, di conseguenza, le aziende edili “made in Italy” tendono sempre di più ad investire all’estero. Lo rivela il terzo rapporto dell’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che ha monitorato il livello di presenza delle società italiane di costruzioni sul mercato internazionale.
Nel 2008, non a caso, quasi metà del fatturato, per la precisione il 48,7%, è stato realizzato dalle imprese di costruzioni all’estero, ma per le grandi realtà del comparto la quota di giro d’affari non “made in Italy” è arrivata a sfiorare anche il 53%.
Le società italiane di costruzioni riescono ad acquisire il maggior numero di commesse nel Sud America, con una quota del 28%, ed a seguire il Nord Africa con il 20%; interessante è anche il dato che, per il 2008, indica come una quota di lavori maggiore, con il 13%, sia stata acquisita nei Paesi fuori dall’Unione Europea, rispetto al 12% nel Vecchio Continente. A livello settoriale, l’ANCE evidenzia come le imprese di costruzioni italiane all’estero spicchino in quanto ai lavori per le infrastrutture energetiche, i ponti e le strade, mentre più basso è in termini di numero di cantieri il livello dei lavori nel settore dell’edilizia residenziale e non residenziale.
Nel complesso, le società italiane di costruzioni sfruttano le opportunità all’estero a fronte di un restringimento del mercato interno, ma anche perché è elevata la tendenza a poter competere con successo sui mercati internazionali. Non a caso, Paolo Buzzetti, Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha messo in evidenza come le imprese di costruzioni italiane abbiano dimostrato di saper raccogliere le sfide che offre il mercato internazionale in uno scenario caratterizzato da una concorrenza globale, ma su questi risultati eccellenti fuori dai confini italiani, pur tuttavia, ha influito ed influisce anche la debolezza dimostrata dal mercato delle costruzioni domestico.