Grazie al deprezzamento dei principali valori di riferimento, e alla possibilità di potersi avvantaggiare di importi delle rate significativamente più contenuti, il tasso di interesse variabile continua ad essere preferito al tasso di interesse fisso e al tasso di interesse misto. A sostenerlo è l’area ricerche di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha elaborato il suo Sesto Rapporto “Il mercato residenziale italiano e i mutui alle famiglie”, sintetizzando i risultati definitivi del 2011 sul mercato delle abitazioni e su quello dei mutui bancari alle famiglie.
La ricerca afferma come a livello internazionale nel 2011 i prezzi delle case abbiano continuato a ridursi sul mercato americano, mentre in Europa pare proprio che il minimo sia già stato toccato. E il 2012? Per l’anno in corso, emergono delle attese di moderata fiducia per il mercato residenziale tedesco, mentre per l’Italia è probabile che la ripresa possa verificarsi solamente tra il 2013 e il 2014, come peraltro confermato da un recente focus di Scenari Immobiliari.
Per quanto concerne maggiormente il dettaglio del 2011, non sarebbero stati confermati i segnali di debole ripresa già avvertiti nel 2010. Il numero delle compravendite immobiliari residenziali sarebbe diminuito del 2,2 per cento sull’anno precedente, per un controvalore di circa 14 mila transazioni in meno.
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La dinamica delle quotazioni del settore residenziale risulta essere sostanzialmente invariata nella Penisola. Al calo delle compravendite non si è infatti assistito al calo delle quotazioni medie.
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Lo stock dei mutui in Italia avrebbe inoltre mostrato un migliore trend rispetto all’Europa, con una variazione del 4,4 per cento su base annua e una quota di mercato dell’Italia sul totale dei mutui residenti dell’Eurozona che rimane invariata al 9,7 per cento.
Il tasso di interesse, come già ricordato, risulta aver consolidato un discreto appeal, che nei prossimi trimestri, con possibili incrementi dei tassi di riferimento, potrebbe essere messo in parziale dubbio.
