La crisi immobiliare è ancora profonda, e le aspettative di breve termine non sono certamente rosee. Tuttavia, almeno a guardare le prime proiezioni sui dati dell’avvio del 2013, forse vi sono dei segnali di rallentamento nell’emorragia di compravendite e quotazioni. A dimostrazione di ciò, gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio sul mercato immobiliare residenziale italiano condotto da immobiliare.it, in grado di abbracciare anche le prime statistiche del primo bimestre 2013.
Stando a quanto affermato dal report, il prezzo medio degli immobili sarebbe calato del 4,2 per cento su base annua, e del 2,6 per cento su base semestrale. “La flessione dei prezzi è stata comune su tutto il territorio nazionale” – ha affermato Guido Lodigiani di Immobiliare.it – “ma nei Comuni con oltre 250 mila abitanti la contrazione è stata del 6,5%, quasi doppia rispetto al -3,8% registrato nei centri con meno di 250 mila residenti” (vedi anche Compravendite in calo del 26%).
In calo sia le domande di compravendita che quelle di locazione, sebbene l’interesse sia certamente maggiore per gli affitti rispetto agli acquisti, esattamente come nei trimestri precedenti. Il calo delle domande di compravendita è infatti stato pari al 15 per cento, mentre quello delle domande di affitto è stato pari a 11 punti percentuali. Di contro, l’offerta immobiliare continua a crescere in maniera costante, con un parziale rallentamento nella prima parte del 2013.
Proprio nel primo bimestre del nuovo anno la crescita dell’offerta di immobili in affitto è stata superiore a quella degli immobili in vendita di 6 punti percentuali: complessivamente, il numero di immobili in vendita risulta tuttavia essere ben superiore a quella degli immobili in affitto.
Su base statistica, infine, a fine 2012 le città più care d’Italia sul fronte delle quotazioni immobiliari erano Roma (4.742 euro al metro quadro), Venezia (4.330 euro), Milano (4.179 euro), Siena (4.175 euro) e Firenze (4.150 euro). Tra le città meno care Caltanissetta (1.125 euro), Reggio Calabria (1.230 euro) e Vibo Valentia (1.240 euro).