Il turismo immobiliare italiano è uno dei segmenti più validi del mattone tricolore. A conferma di ciò, gli ultimi dati forniti dall’osservatorio congiunto Aica e Assoimmobiliare, secondo cui “il nostro Paese ha perso significative quote di mercato, crescendo nell’ultimo decennio del 2% l’anno, rispetto all’8% circa del mercato globale. Tra gli elementi che hanno portato a questo arretramento”, l’invecchiamento dell’offerta, del sistema dei trasporti e il mancato rispetto degli standard internazionali.
Ancora, sottolineava l’osservatorio, “la capacità attrattiva nazionale appare quasi esclusivamente concentrata nelle città d’arte, vero traino della nostra offerta turistica nazionale. In particolare, le cinque Regioni top (Veneto, Trentino Alto Adige, Toscana, Lazio e Lombardia) hanno generato il 91% della crescita nel decennio scorso (2000-2010) grazie le “4 città top” (Roma, Venezia, Firenze e Milano), le Dolomiti e il lago di Garda” (vedi anche il nostro approfondimento su come comprare casa Rimini e Riccione).
“A conferma di tale dato si riscontra che delle 375 milioni di notti nelle strutture turistico ricettive del Paese, il 55% circa deriva proprio dalle città d’arte mentre le Regioni del Sud – seppur dotate di un patrimonio architettonico e paesaggistico senza rivali – non riescono a crescere in modo significativo, pesando nell’ultimo decennio solo per il 5% della crescita economica totale. In tale contesto si segnala che l’Osservatorio dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi di gennaio 2013 evidenzia una flessione degli indici di performance alberghiera in alcune delle principali piazze italiane rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente” – aggiungono le considerazioni effettuate dall’osservatorio, che segnala poi, “relativamente al Tasso di Occupazione, valori fortemente negativi nella città di Bergamo (-11,2%), Verona (-9,2%) e Torino (-7,5%). Unica città in forte controtendenza appare Napoli che, però va sottolineato, si confronta con un dato particolarmente critico come quello generatosi dalla crisi dei rifiuti del passato. Evidenti flessioni del RevPar si sono registrate inoltre in città quali Verona (-19,3%), Bergamo (-16,4%), Genova (-12,5%), Torino (-6,9%) e Milano (-2,3%) mentre si mantengono costanti i risultati delle altre piazze italiane. Si riscontra poi un calo delle presenze nelle strutture turistiche marittime in contrasto con un trend positivo (8,2%) che ha interessato i Paesi del bacino Mediterraneo”.