Il mercato immobiliare internazionale è in crisi, ma quale piccolo e lieve spiraglio di ripresa inizia a intravedersi nel lontano orizzonte. Quale momento migliore, allora, per investire la propria liquidità in eccesso nei mercati immobiliari che – più di altri – sembrano offrire una conveniente quotazione delle proprietà abitative e commerciali. Vediamo allora dove potrebbe essere più conveniente comprare casa a settembre 2012, tra i principali mercati europei.
Iniziamo con un dato: secondo le ultime statistiche elaborate da Scenari Immobiliari, nel corso del primo semestre 2012 gli acquisti al di fuori dei confini nazionali sono cresciuti del 16,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un segnale piuttosto chiaro dei comportamenti degli italiani, che – previa disponibilità liquida – hanno preferito sempre più diversificare il proprio portafoglio immobiliare andando a preferire impieghi all’estero (alla faccia di chi ritiene che investire in case non conviene più).
Nel corso del primo semestre, gli immobili acquistati da cittadini italiani all’estero sono stati oltre 15 mila, e potrebbero giungere a quota 40 mila unità entro la fine dell’anno. Numerose le determinanti che continuano a indurre gli italiani ad acquistare casa all’estero: cogliere ghiotte opportunità di investimento, ricercare una fiscalità più generosa e allocare i risparmi nel sicuro mattone, sembrano essere solo alcuni dei fattori chiave.
Se rientrate nella fascia di popolazione che riesce a comprare casa all’estero, le opportunità più interessanti, anche per questo mese di settembre, sembra essere la Grecia e la Spagna: le due nazione sono state duramente colpite dalla crisi, e i prezzi sono piuttosto contenuti. In particolare, in Spagna gli analisti consigliano di puntare su Marbella, Fuerteventura e Almeria, dove in alcuni casi i prezzi delle case sono diminuiti anche della metà. In Grecia, meglio scommettere su Santorini e Mykonos.
Se Grecia e Spagna non fanno per voi, interessanti proposte anche a Dublino e in Croazia, mentre – ma occorre una maggiore capacità di spending – Londra sembra il safe haven per eccellenza.