In Italia prevale il pessimismo sull’andamento del mercato immobiliare. Oltre alla stima che abbiamo evidenziato ieri, secondo cui oltre il 70% degli agenti immobiliari si attende un nuovo calo dei prezzi, dobbiamo aggiornare l’elenco delle rilevazioni con alcuni nuovi dati statistici che fotografano in maniera ulteriormente negativa il real estate tricolore. Ecco cosa ci dicono le ultime rilevazioni effettuate sul mercato immobiliare italiano, e cosa potrebbe accadere nel corso dei prossimi trimestri.
Parlando dei dati consolidati, dichiara il sito di Borsa Italiana prendendo come riferimento lo studio citato, “il 74% degli agenti ha segnalato un calo nel prezzo degli immobili (erano il 69,1% nell’indagine di aprile sulla diminuzione pressi case 2012) mentre è pressocchè nulla la percentuale di operatori dei servizi immobiliari che ha segnalato un aumento”.
Un dato negativo, poiché è “segnale di un raffreddamento della domanda (di fatti, si registrano vendite immobiliari in in calo nel primo trimestre 2012), infatti nel secondo trimestre del 2012 risulta che la quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile è calata rispetto allo stesso periodo del 2011, dal 69,3 al 62,7%. Il calo rispetto al primo trimestre del 2012 è stato invece pari a quasi un punto percentuale” – continua il sito di Borsa Italiana.
Ma non solo, poiché “a fronte di una scarsa vendita si registra però un aumento dell’offerta, con gli incarichi a vendere che nel trimestre superano gli incarichi a comprare del 40,8% (contro il 34,5% del sondaggio di aprile). Spesso, segnalano le agenzie, gli incarichi vengono revocati dai committenti per l’assenza di proposte di acquisto dovute a prezzi percepiti come troppo elevati: è il 64,4% dei casi, contro il 60,7% di aprile. Intorno al 20% degli agenti restano in attesa di prezzi più favorevoli, ma in tal caso il tempo trascorso dal conferimento dell’incarico può prolungarsi (succede nel 24,5% dei casi contro il precedente 22,6%.). A queste condizioni, chi riesce a vendere si accontenta di qualsiasi prezzo: si è ridotta infatti la quota di agenzie che indicano proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore. E’ salito il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali: chi vende deve accontentarsi del 15,4% in meno sul prezzo voluto inizialmente, contro il 14,3 di aprile e il 12 del secondo trimestre del 2011” – conclude Borsa Italiana.
E per il futuro? Le prospettive sono ovviamente nere. Solamente il 5% degli operatori ha infatti espresso positive speranze per l’immobiliare…