E’ in programma per il prossimo autunno un bando sperimentale del valore di 13 milioni di euro sull’edilizia sostenibile. L’iniziativa è della Regione Toscana e ha l’obiettivo di promuovere innovazione nel trovare nuove soluzioni nelle fasi della costruzione, del recupero e dell’abitare mettendo insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un modo, questo, anche per andare incontro a chi è in cerca della prima casa ma si scontra con scarsa liquidità. Ad annunciare il programma, nei giorni scorsi, è stato l’assessore al Welfare e alle Politiche per la casa Salvatore Allocca. Tre gli elementi, secondo l’Assessore, che devono restare al centro delle nuove soluzioni per l’edilizia residenziale pubblica: sostenibilità sociale, economica e ambientale.
Gli amministratori, ha aggiunto ancora, devono sentire su di sé la responsabilità di “tentare di garantire al massimo un diritto fondamentale, quello ad avere una abitazione, e, dall’altro, operare cercando di soddisfare i tre concetti di sostenibilità”. E ha poi concluso puntualizzando:
Il bando al quale stiamo lavorando promuovendo autocostruzione, autorecupero e cohousing, cerca di soddisfare questi criteri. Da quando abbiamo iniziato questo percorso, abbiamo avuto una buona risposta dal territorio che ci dice come il tema desti un interesse forte e crescente. Vorremmo che il bando fosse il frutto di questa concertazione e partecipazione e che ci permettesse di realizzare un modello di abitare che metta al centro il recupero delle relazioni sociali, un patrimonio che stiamo progressivamente dilapidando.
Anche l’assessore all’Urbanistica e al Territorio Anna Marson ha commentato l’imminente bando. E ha dichiarato che
per promuovere politiche abitative capaci di dare risposte convincenti a una domanda crescente in un contesto di disponibilità finanziarie progressivamente ridotte, è essenziale lavorare il più possibile in modo intersettoriale. Nello specifico mi sembra essenziale rafforzare la relazione tra politiche abitative e politiche urbanistiche, senza dimenticare che il consumo di suolo ad opera di nuove urbanizzazioni verificatosi in questi anni in molti casi non ha nemmeno dato risposte adeguate alla domanda di case a costi sostenibili. Ricordo che invece negli anni ’70, in molte città italiane, le politiche per le abitazioni sociali sono state essenziali per la riqualificazione e la rivitalizzazione dei centri storici.