Ci sarà o non ci sarà in Italia un nuovo condono edilizio? Il Governo è alle prese con la messa a punto della manovra correttiva che all’incirca è di 25 miliardi di euro, ma dagli ultimi rilievi e dalle ultime dichiarazioni da parte degli esponenti dell’Esecutivo non ci sarà alcun condono immobiliare. Ad esprimersi in tal senso è stato anche Carlo Sangalli, Presidente di Rete Imprese Italia, il quale ha sottolineato come in questo momento il Governo non abbia preso in considerazione l’ipotesi di un condono edilizio ma neanche un aumento delle tasse. Come recuperare allora 25 miliardi di euro? Ebbene, al riguardo il Presidente Sangalli ha posto l’accento sul fatto che ci saranno per tutti dei sacrifici ma non si adotterà la scure con un aumento della pressione fiscale; in particolare, si agirà dal fronte della spese pubblica adottando misure e provvedimenti di contenimento ma anche di riqualificazione e di taglio della spesa improduttiva, ovverosia quella che, in altri termini, porta nel bilancio dello Stato solo sprechi e nessun vantaggio.
Salvo quindi clamorosi colpi di scena, dopo lo scudo fiscale non ci saranno altre “sanatorie” con il condono edilizio; una misura del genere garantirebbe, in base ai numeri messi in risalto dalla stampa nazionale, ben 6 miliardi di euro, ma si tratterebbe a conti fatti di una misura sia impopolare, sia politicamente non favorevole per l’attuale Governo in carica visto che si andrebbero a premiare i furbi quando invece c’è da inasprire le azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale.
Non a caso l’Esecutivo sembra spingere in tale direzione al punto che potrebbe essere ripristinata anche la cosiddetta tracciabilità dei pagamenti, ovverosia l’obbligo da parte dei professionisti di percepire i compensi non per contanti, ma attraverso strumenti di tracciabilità bancaria come gli assegni, Bancomat e carte di credito a partire da ben determinate soglie di importo.