In prevalenza lavoratori autonomi, ma anche proprietari di case. E’ questa la fotografia dei soggetti che sono maggiormente meno a avvezzi a pagare le tasse allo Stato. Il dato, in particolare, è emerso in sede di tavolo per la riforma fiscale a conferma di come, invece, i più fedeli al fisco siano i cosiddetti “soliti noti”, ovverosia i lavoratori dipendenti ed i pensionati che, anche se volessero, non hanno “chance” di dribblare il Fisco in quanto il prelievo è alla fonte. Quindi, vale la regola in Italia, purtroppo, che a evadere ed eludere il Fisco è maggiormente quel contribuente che paga le tasse in base a quello che lui stesso dichiara. Poi tocca all’Amministrazione finanziaria dello Stato avviare gli accertamenti su questi evasori veri o presunti, ma i controlli sono comunque a “campione” visto che, ad esempio, per controllare in un anno due milioni di proprietari di case ci vorrebbe una task force di ispettori numericamente pari ad un vero e proprio esercito.
Secondo quanto messo in risalto dal Portale di annunci immobiliari online Idealista.it, dal Rapporto stilato in sede di tavolo sulla riforma fiscale è emerso come il tasso di evasione sui redditi da immobili sia addirittura pari all’83,7%. Trattasi di una percentuale altissima che sta a significare, purtroppo, come l’evasione nel campo dell’immobiliare in Italia sia praticamente la norma.
I proprietari più “recidivi” sembrano essere coloro che affittano le case. Da questo punto di vista, di conseguenza, si attendono con particolare interesse nei prossimi mesi i dati sulla cosiddetta cedolare secca, messa a punto dall’attuale Governo in carica anche per far emergere gli affitti in nero. Vedremo quindi se sarà così o se servirà altro al Fisco per contrastare l’evasione immobiliare dilagante, così come si attendono dati positivi dalla recente campagna di regolarizzazione delle cosiddette case fantasma, ovverosia quelle esistenti ma ancora sconosciute al Catasto.