Trascurato dal sistema bancario, il Fondo giovani coppie istituito dal ministero del Tesoro la scorsa estate ha ottenuto meno adesioni di quelle che i promotori avevano stimato. Eppure si tratta di una utile occasione per migliorare le condizioni contrattuali del ricorso a un mutuo casa: vediamo insieme di cosa si tratta, come fare richiesta di accesso al Fondo, e quale sia il funzionamento di questo strumento predisposto all’interno dell’iniziativa Diritto al futuro.
Come funziona il Fondo giovani coppie
Il Fondo giovani coppie è riservato all’acquisto dell’abitazione principale per un importo non superiore ai 200 mila euro. Il vantaggio risiede principalmente nella prestazione di garanzia da parte dello Stato, sul 50% dell’importo del mutuo.
A chi si rivolge il Fondo
Il Fondo si rivolge alle giovani coppie coniugate, con o senza figli, o ai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori. La condizione soggettiva è che entrambi i coniugi abbiano meno di 35 anni e il reddito Isee non sia superiore a 35 mila euro. Non più del 50% del reddito complessivo imponibile ai fini Irpef deve inoltre derivare dal contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Gli spread applicati
Il Fondo prevede l’applicazione di uno spread massimo dell’1,5 per cento sui mutui di durata superiore a 20 anni, e uno spread pari a 1,20 punti percentuali su durate inferiori, sia per i tassi fissi che per i tassi variabili.
Perché le banche ignorano il Fondo
Stando a una recente analisi compiuta da Il Sole 24 Ore, molte banche italiane ignorerebbero il Fondo, fino a fare ostruzione. “In un contesto come quello attuale (con l’erogato di mutui a picco del 47% nel primo trimestre 2012 e la domanda crollata del 44% nel primo semestre come indicato oggi dal barometro Crif)” – afferma il quotidiano – “e con costi di approviggionamento di capitali in rialzo per gli istituti di credito italiani (propro ieri Moody’s ha tagliato il rating di Intesa Sanpaolo, UniCredit e altre otto banche, misura che potrebbe ulteriormente far aumentare le spese di raccolta) concedere mutui a spread agevolati è ancor meno conveniente che in passato per un intermediario finanziario. Anche perché la copertura dello Stato agisce sulla garanzia (e sul rimborso delle rate per il 50% nel caso di insolvenza) ma non sulla differenza tra le spese di raccolta e lo spread applicato, qualora le prime siano superiori (come probabile) al secondo. Questo spiega in parte, ma non giustifica del tutto, l’atteggiamento di quegli istituti che in questo momento stanno tecnicamente glissando su quest’opportunità, difatti ancora disponibile per tutti i giovani che rientrano nei requisiti come confermato dall’agenzia statale Consap che gestisce il fondo da 50 milioni di euro. Da una recente indagine di Altroconsumo è emerso che solo nove agenzie su 71 hanno proposto il mutuo agevolato a una coppia, nonostante questa presentasse tutte le carte in regola. Le restanti banche ne hanno ignorato l’esistenza, negando l’offerta di prestito”.