Il solare fotovoltaico è destinato a tagliare nuovi record di produzione nel corso del 2021, così come nuove soglie di rilevanza in termini di capacità annuale installata. A confermare tali ambizioni sono i numeri di IHS Markit, secondo cui il settore dovrebbe chiudere il 2021 con un aumento del 27% su base annua, equivalente a 181 GW di nuova capacità installata a livello globale entro il 31 dicembre.
Si tratta di uno sviluppo che, in fondo, non è certo inatteso. Il solare fotovoltaico è infatti uno dei cavalli di battaglia delle produzioni eco-energetiche, e negli ultimi anni ha garantito traguardi spesso superiori agli auspici.
Per il 2021 non mancavano comunque delle perplessità. Dall’incremento dei prezzi dei moduli ai tempi di consegna che si sono allungati in maniera piuttosto considerevole, erano diversi gli interrogativi che gli analisti si ponevano sulla sostenibilità dei progetti di sviluppo del fotovoltaico: dubbi che, tuttavia, sembrano ora essere smentiti dalle più autorevoli previsioni in materia.
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Un’analisi territoriale
Per quanto invece concerne un’analisi delle prestazioni delle singole macroaree, IHS Markit sostiene che la Cina la farà da padrona con oltre 60 GW di solare fotovoltaico installato nel corso del 2021. Il mercato degli Stati Uniti riuscirà ad aggiungere alla propria potenza energetica circa 27 GW, mentre l’India dovrà accontentarsi di un incremento di 12 GW, soprattutto dalla seconda parte dell’anno.
E l’Europa? Nel vecchio Continente diversi progetti di particolare rilievo in ambito fotovoltaico saranno portati a compimento, mentre altri – a causa dell’impennata dei costi e della difficoltà di reperire polisilicio – sono stati rinviati al prossimo futuro, o abbandonati. Complessivamente, però, la capacità aggiuntiva dovrebbe pur sempre essere in grado di aggirarsi intorno ai 22 GW, per salire poi a 27 nel 2022 e a 30 nel 2023.