Secondo quanto recentemente affermato da uno studio condotto dalla Gabetti, il 2012 sarà un anno di leggera ripresa per il mercato immobiliare italiano. Un’analisi che stride, pertanto, con la prevalenza delle osservazioni compiute nel corso degli scorsi mesi da altri operatori nazionali e internazionali, secondo cui anche il 2012 sarebbe stato un periodo di estrema difficoltà, con flessione dei prezzi immobiliari prolungato fino ad almeno il 2013.
Stando all’analisi fornita da Gabetti (e riportata sulle pagine di Milano Finanza), il 2012 potrebbe invece essere un esercizio solare di leggera ripresa nelle quotazioni degli immobili italiani, per una inversione di tendenza (molto) graduale che avrà il suo culmine di stabilizzazione nel successivo 2013. In altri termini, nonostante le criticità della seconda parte del 2011, il 2012 non sarà così negativo come qualche scenario previsionale ha stimato.
Effettivamente, riflettiamo, l’ultima parte del 2011 ha visto incombere su di sé una incredibile conoscenza di fattori negativi. Il primo di tutti è certamente stato relativo alla pressione fiscale sulle famiglie italiane, e alle incertezze legate all’introduzione dell’imposta municipale unica. Incertezze che ancora oggi non sembrano essere svanite, visto e considerato che i Comuni hanno trattenuto presso di sé un discreto margine di manovra che potrebbe portarli, entro fine giugno, a incrementare le aliquote sull’imposta.
Oltre a quanto sopra, non si può non ricordare come la seconda parte del 2011 (e in particolar modo il suo termine nel mese di novembre e di dicembre) abbia visto lo scoppio dello spread, innalzatosi su livelli record, e in grado di condizionare pesantemente il costo delle operazioni creditizie, con il costo dei mutui che è schizzato alle stelle, impedendo di fatto a large fasce di clientela banca di poter avere un regolare e ordinario accesso ai finanziamenti utili per supportare le transazioni di acquisto casa.