Ad Osaka nonostante l'eccesso di offerta immobiliare commerciale si continua a costruire.
Un interessante approfondimento sul mercato immobiliare giapponese è appena stato pubblico da Bloomberg. Il media americano si è soffermato sulle condizioni del real estate commerciale e d’ufficio di Osaka, il principale centro finanziario nipponico dopo Tokyo, dove le costruzioni di centri commerciali ed edifici ad uso uffici stanno crescendo a dismisura, con altri 560 mila metri quadrati di spazio occupato presto disponibili a tal fine.
Il 2010 potrebbe pertanto diventare uno degli anni boom dell’immobiliare commerciale della zona negli ultimi vent’anni. Il tutto nonostante gli altissimi tassi di proprietà non abitative prive di locatari. Un elemento che non sembra preoccupare eccessivamente i costruttori, evidentemente convinti che nel corso dei prossimi anni si assisterà ad una ripresa molto forte dell’attività del settore immobiliare.
È oramai palese, infatti, che Osaka stia perdendo quel grande appeal che aveva esercitato nei confronti di investitori nazionali e stranieri nel corso degli anni ’90, quando si poneva come principale scelta alternativa a Tokyo. Molte società – anche finanziarie – spostarono la propria sede nella seconda città del Giappone; una scelta che sembra non aver pagato, tanto che si intravedono i primi movimenti in senso inverso, con un ritorno alla capitale.
Per quanto riguarda le nuove proprietà ad uso ufficio di Osaka, il tasso di quelle prive di un locatario pesano per circa il 53% dello spazio complessivamente disponibile, contro il 59% del mese di aprile 2010, un livello record storico. A Tokyo le cose vanno decisamente meglio, con una proporzione che le ultime osservazioni ci dicono essere all’8,94%. A Nagoya, seconda città del Giappone, la percentuale è invece pari al 13,26%.
Inoltre, l’eccedenza di proprietà commerciali e ad uso ufficio di Osaka sta esercitando forti pressioni al ribasso nei canoni di locazione. I canoni sugli uffici sono calati continuativamente nei primi cinque mesi del 2010, dando seguito a una flessione che oramai dura da 2 anni. Nel 2009, il calo dei prezzi dei terreni edificabili ad uso commerciale è stato del 7,4%.