La chiamano Guerrilla Knitting che in italiano è come dire la battaglia degli uncinetti. L’iniziativa ha come obiettivo quello di provocare i cittadini e di invitarli a riappropriarsi delle loro città migliorandone l’aspetto. E se il miglioramento arrivasse dal lavoro a maglia o all’uncinetto?
A documentare la Guerrilla Knitting ci sono tantissimi giornali. Immobiliare.it ne parla perché si tratta di un’azione che se diventasse virale potrebbe rendere molto più caratteristici di oggi alcuni posti.
una tipologia di arte di strada che usa filati e cotoni lavorati a maglia o ad uncinetto al posto della pittura e degli spray dei writer per decorare e colorare la nostra città. Questa pratica si è diffusa inizialmente negli Stati Uniti all’inizio del secolo, con l’obiettivo di riqualificare quartieri cementificati e anonimi grazie a vere e proprie esposizioni artistiche, che travolgono il territorio urbano e lo colorano in maniera garbata e divertente.
Non la si poteva descrivere meglio ma perché fa tanto scalpore in questi giorni? Per via del fatto che possono essere protagonisti di queste iniziative tutti, ma proprio tutti i cittadini, anziani compresi!
Negli scorsi giorni ha fatto un gran parlare la notizia che la compagine dei bombardatori di lana si è allargata con l’arrivo di una simpatica nonnina di 104 anni: la signora, scozzese, ha scelto di mettere a disposizione le sue capacità artistiche bombardando cabine telefoniche, panchine e lampioni con le sue decorazioni, rigorosamente realizzate a mano.