L’housing sociale nel nostro Paese è diventato un vero e proprio “metodo Milano“. A dichiararlo è stato il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo complesso “San Vittore“, costruito con criteri tale di restituire alla città sia servizi, sia spazi che sinora sul territorio milanese erano rimasti sottoutilizzati.
Nel capoluogo lombardo l’housing sociale permette di accedere alle abitazioni ed all’ospitalità con una formula “low cost” e con la possibilità, comunque, di garantire un mix abitativo che apre non solo alle famiglie meno abbienti, ma anche ai giovani ed a quelle famiglie del ceto medio che, anche a causa della crisi finanziaria ed economica, fanno fatica ad accedere all’offerta abitativa sul mercato libero.
In accordo con quanto dichiarato proprio dal Sindaco Moratti, Milano entro il 2020 potrà disporre di oltre 30 mila nuovi alloggi attraverso un percorso che punta e punterà ad integrare la progettazione urbanistica con l’housing sociale. Non a caso, il Residence San Vittore 49 offre tanti servizi tra cui mini appartamenti, tutti rigorosamente con bagno privato e, tra l’altro, accesso ad Internet wi-fi gratuito, nonché aree per le esposizioni, sale riunioni e servizi per i convegni e per i meeting.
Intanto, in materia di edilizia economica popolare, Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio del Comune di Milano, ha reso noto che la Giunta ha approvato, proprio su proposta formulata dall’assessore Carlo Masseroli, un importante provvedimento che coinvolge ben 2.500 famiglie che risultano essere titolari, per quel che concerne gli alloggi di edilizia economica popolare, del solo diritto di superficie. Ebbene, il provvedimento dispone che il diritto di proprietà possa essere acquisito da queste 2.500 famiglie ad un prezzo che è all’incirca dimezzato rispetto al valore dell‘immobile. E’ inoltre prevista un’estensione di tale provvedimento a circa 10 mila alloggi che sono situati nelle periferie della Città di Milano.