Il primo trimestre del 2014 mette in evidenza un mercato immobiliare altalenante. Ci sono alcuni segnali di ripresa, ma deboli e a cui si contrappongono elementi di stagnazione. A livello nazionale cìè stato un abbassamento delle compravendite del 9,2%.I dati mostrano un abbassamento dei prezzi di vendita un po’ in tutte le città italiane. In calo anche le compravendite sempre in termini generalistici, mentre il mercato sembra reggere solo in alcune nicchie di zone e aree specifiche.
I timidi segnali di ripresa non sembrano in grado di rilanciare il settore nel breve periodo. Un piccolo aumento nelle vendite si vede in questo primo trimestre.
La stagnazione del mercato immobiliare, come dimostrano le agenzie, ha diverse cause principali. Tra queste c’è la scarsa presenza di proposte di acquisto con clienti che ritengono troppo alti i costi e venditori che ritengono troppo basse le offerte dei potenziali compratori. I venditori hanno probabilmente ancora delle aspettative troppo alte, visto che il mercato immobiliare vive una fase difficile e vendere non è facile. La valutazione degli appartamenti non può essere più come quella che si faceva prima della crisi e vendere a quei livelli non è più una strada praticabile per il mercato immobiliare di questo periodo.
Il ristagno del mercato con le compravendite tornate ai livelli di molti anni fa annulla le considerazioni sulla probabile ripresa. Per fare un esempio, nel 2007 le vendite nel settore residenziale sono state di 20.316; l’anno scorso invece sono scese a 8.786. Una flessione che riguarda un po’ tutte le tipologie di immobili, dai monolocali ai trilocali e alle ville.