Dopo un andamento incerto che ha coinvolto gli ultimi anni, sembra che la passione verso gli investimenti in immobili commerciali delle grandi città stia tornando a farsi prepotentemente presente nel mondo occidentale, coinvolgendo soprattutto investitori nazionali e internazionali interessati a porre al sicuro i propri risparmi all’interno del mattone delle principali metropoli degli Stati Uniti d’America.
Stando in fatti a una nuova ricerca pubblicata negli ultimi giorni da Bloomberg, infatti, gli investimenti immobiliari commerciali nelle grandi aree metropolitane costiere degli Stati Uniti starebbero riprendendo quota con un ritmo davvero sensazionale, e soprattutto coinvolgendo entrambe le coste del Paese, sia il fronte orientale, che quello occidentale, pur con andamenti eterogenei al loro interno.
Il perchè di questo comportamento è presto detto. Con la crisi finanziaria europea che non accenna a restringersi, e quella “casalinga” che non offre particolari garanzie di sparizione, i grandi investitori si stanno concentrando sul real estate nordamericano e, in particolare, in quegli investimenti nelle aree più gettonate che potrebbero garantire dei tassi di ritorno economico molto interessanti anche nel medio termine.
Tornando così di moda gli acquisti di negozi e di uffici a New York, San Francisco, Los Angeles, e così via: imponenti flussi di operazioni commerciali che nascondono una domanda crescente, che dovrebbe portare in rialzo i prezzi di mercato delle proprietà commerciali locali. Valga su tutti l’esempio di Las Vegas, terminata sulle pagine del nostro blog per gli elevati tassi di pignoramento di cui si è contraddistinta negli ultimi tempi, e che ora può vantare un volume di acquisti sul mercato secondario che è maggiore di ben sei volte rispetto a quello rilevato nella prima parte del 2010. Gli accordi per gli uffici “usati” crescono di oltre 200 punti percentuali anche a Atlanta, Phoenix e Pittsburg.