Con le statistiche compiute sulla base delle dichiarazioni dei redditi Irpef, giungono interessanti considerazioni in materia immobiliare. È recentissima, ad esempio, la pubblicazione delle ultime stime sul numero di italiani che posseggono immobili all’estero, e sul loro complessivo valore: due numeri parzialmente sorprendenti, che smentiscono il fatto che la crisi abbia colpito tutto e tutti in identica misura.
Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha infatti diffuso una nota nella quale informa che nel corso del 2011 (le dichiarazioni dei redditi ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche si riferiscono a tale anno di imposta) i soggetti che hanno dichiarato di possedere degli immobili situati all’estero sono stati pari a circa 100 mila unità.
Un numero sicuramente rilevante, che andrebbe analizzato con un altro numero – forse addirittura più significativo: il valore delle proprietà immobiliari detenute all’estero da tali soggetti si aggira infatti intorno ai 21 miliardi di euro.
Non solo: secondo il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, i soggetti che hanno dichiarato di possedere attività finanziarie all’estero sono oltre 71 mila euro, per un ammontare che si aggira intorno ai 18,5 miliardi di euro (qui l’andamento del mercato immobiliare estero, anche per gli investitori italiani).
Insomma, in altri termini in Italia ci sono 100 mila cittadini che hanno delle proprietà immobiliari all’estero, per un valore medio unitario di circa 210 mila euro. In compenso, vi sono 71 mila cittadini italiani con attività finanziarie detenute all’estero, con un valore medio di circa 260 mila euro. Sarebbero quindi maggiori i cittadini che hanno proprietà immobiliari all’estero, piuttosto che quelli che hanno delle mere attività finanziarie: di contro, il portafoglio di chi ha attività finanziarie all’estero sarebbe mediamente più ricco di coloro che invece posseggono delle attività immobiliari.
Sui numeri di cui sopra, così come accaduto per la parte di dichiarazioni inerente le attività “italiane”, frequenti sono state le polemiche su presunte evasioni.