L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha annunciato la diffusione di un nuovo ed interessante Rapporto, che avrà una cadenza trimestrale, e che riguarderà in particolare il mercato italiano dei mutui e delle compravendite immobiliari che, come la crisi finanziaria ed economica ci insegna e ci ha insegnato, generano oramai una forte, fortissima influenza sull’andamento del ciclo economico ma anche sul comportamento degli operatori del settore e sulle propensioni di spesa, di consumo e di risparmio delle famiglie italiane.
Nel nuovo Rapporto Istat, tra l’altro, viene fotografato il mercato del real estate dal fronte delle compravendite suddivise tra immobili oggetto di compravendita con la finalità di esercizio di un’attività economica, ed immobili con finalità di compravendita per uso abitativo.
Ebbene, al riguardo, l’Istituto Nazionale di Statistica ha rilevato che nel 2008 in Italia ci sono state dal fronte immobiliare un numero complessivo di compravendite pari a 913.925, con una contrazione pari a ben il 13,4% rispetto all’anno precedente, ovverosia al 2007. Il ribasso delle compravendite lo scorso anno è stato generalizzato anche prendendo a riferimento le singole tipologie di immobili: nel dettaglio, l’Istituto ha rilevato un calo 2008 delle compravendite del 12,7% per i fabbricati rurali, -13,7% per gli immobili con fini di utilizzo abitativo, -10,4% per gli immobili ad uso ufficio e -9% per gli immobili ad uso industriale, commerciale ed artigianale.
Su scala territoriale, nel 2008, rispetto ad un calo nazionale del 13,4%, la contrazione delle compravendite immobiliari è stata meno ampia nelle Regioni del Mezzogiorno con un -9,9%, mentre sopra la media italiana si è attestata al Centro con un -14,2% e nelle Regioni del Nord con un -14,7%. Lo scorso anno, tra l’altro, per ogni dieci immobili oggetto di compravendita ben nove hanno riguardato immobili ad uso abitativo; ebbene, con riferimento a questa sola tipologia di immobili, le compravendite sono scese del 10,2% nel Mezzogiorno, del 14,4% al Centro e del 15% al Nord.