Nel nostro Paese, anche a causa, negli anni scorsi, di uno sviluppo edilizio superiore alla domanda di nuove abitazioni, ci sono al giorno d’oggi ben cinque milioni di alloggi vuoti. A mettere in risalto questo dato è il Sicet, Sindacato Inquilini Casa e Territorio, sottolineando come in questi anni si siano costruite case che, a chi ne ha di bisogno, ovverosia ai poveri ed alle famiglie in difficoltà, sono inutili in quanto fuori dalla portata delle loro tasche.
E mentre questi cinque milioni di alloggi rimangono tristemente sfitti, nel nostro Paese, sparse su tutto il territorio nazionale, ci sono decine di migliaia di famiglie che non riescono più a fa fronte al pagamento dell’affitto sul mercato privato, sempre più insostenibile, con la conseguenza del rischio sfratto che spesso, purtroppo, diventa reale.
Al riguardo, il Sicet ha reso noti alcuni dati che assomigliano ad un vero e proprio bollettino di guerra del disagio abitativo: solo quest’anno ben 140 mila famiglie in affitto hanno ricevuto lo sfratto; di queste, ben 27 mila sono state sgomberate mentre nel complesso sono la bellezza di 2,7 milioni le famiglie che ogni mese pagano l’affitto con grandissima difficoltà.
A conti fatti, tutto ciò è anche frutto dell’andamento della dinamica delle costruzioni negli ultimi anni; in merito, il Sicet mette in evidenza come nel decennio 1991-2001 fossero stati costruiti in Italia 125 nuovi alloggi per ogni cento nuove famiglie, mentre negli anni dal 2002 al 2005 si è arrivati a costruire ben 203 alloggi per ogni 100 nuove famiglie.
I cinque milioni di alloggi vuoti, quindi, sono la diretta conseguenza di un mercato delle costruzioni dove chi aveva da investire ha preferito patrimonializzare nel mattone. Ora si cerca di correre ai ripari con le Regioni molto attive nei programmi di riuso, recupero e social housing per tamponare l’emergenza casa; ma prima che questa situazione di disagio abitativo generalizzata si possa attenuare passerà ancora un bel po’ di tempo.