Immobili: quotazioni primo semestre 2010 dell’OMI

di Redazione Commenta

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Sono state pubblicate venerdì scorso, 15 ottobre 2010, sul sito Internet www.agenziaterritorio.it, le quotazioni immobiliari dell’OMI, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare, riguardanti tutti i Comuni Italiani per i primi sei mesi del corrente anno. A darne notizia è stata l’Agenzia del Territorio nel sottolineare come le quotazioni, oltre che, nella maniera tradizionale, ovverosia con la consultazione alfanumerica, possano essere consultate anche con “GEOPOI”, il servizio di navigazione territoriale.

In particolare, “GEOPOI” è un framework cartografico la cui realizzazione è a cura di SoGeI, e che l’Agenzia del Territorio mette a disposizione ai fini dell’attivazione dei servizi e dei prodotti web oriented. L’Agenzia del Territorio ha inoltre fatto presente con una nota ufficiale come la banca dati delle quotazioni immobiliari sia disponibile anche per i semestri precedenti al primo di quest’anno e comunque a partire dal primo semestre dell’anno 2009.

Per l’ultimo semestre di pubblicazione dei dati gli utenti possono sfruttare le funzionalità apposite del servizio al fine di poter sia navigare sul territorio nazionale, sia accedere alle quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). La copertura è in particolare pari all’88% circa dello stock immobiliare in virtù di una copertura che riguarda all’incirca 7.200 Comuni del nostro Paese. Tra questi si possono consultare le quotazioni immobiliari delle principali Città italiane: da Bologna a Bari e passando per Foggia, Firenze Catania, Verona Trieste, Milano, Livorno, Genova Modena, Torino, Napoli, Taranto, Padova, Roma, Parma e Prato.

Per quel che riguarda invece l’andamento delle compravendite, gli ultimi dati aggiornati forniti proprio dall’Agenzia del Territorio, sul secondo trimestre del 2010, indicano che in Italia le transazioni immobiliari sono cresciute del 2,3% a fronte, pur tuttavia, di un andamento del mercato a due velocità visto che cresce sopra la media il dato sulle compravendite di immobili residenziali, mentre per quelli ad uso produttivo l’effetto della crisi si è fatto ancora una volta sentire.

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