Secondo quanto afferma la società di consulenza Moody’s Investors Service, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale negli Stati Uniti sarebbero cresciuti di 0,9 punti percentuali durante il mese di giugno. Il sesto mese dell’anno va pertanto nella stessa direzione intrapresa nel precedente maggio, prolungando ad un bimestre il trend di apprezzamento dei valori commerciali di uffici e di negozi nell’area immobiliare ora oggetto di considerazione.
L’indice Moody’s che misura l’andamento dei valori di mercato degli immobili commerciali riporta comunque dei dati sensibilmente inferiori a parametri di confronto più indietro nel tempo, con una flessione che rispetto allo stesso mese di giugno dello scorso anno è compresa in 6,6 punti percentuali, e che rispetto al picco di mercato toccato nell’ottobre del 2007 è invece pari a 45 punti percentuali.
Ad ogni modo, sembra che gradualmente stia tornando l’interesse degli investitori per il segmento commerciale dell’immobiliare americano, con un incremento delle domande che sta riguardando soprattutto le maggiori città costiere del Paese, le quali stanno ottenendo investimenti crescenti in questo senso, nonostante le difficoltà frequenti nel reperire finanziamenti da parte degli istituti di credito locali.
È insomma probabile che il trend di interesse nei confronti del mercato immobiliare commerciale statunitense possa incrementare anche nel prossimo futuro: la crisi europea e la lenta crescita economica statunitense non sembrano offrire grosse alternative a coloro che vogliono investire in un asset “relativamente certo” i propri risparmi, e in questo senso l’immobiliare commerciale sembra offrire adeguate garanzie sul medio termine.
Nel corso del secondo trimestre, d’altronde, l’economia statunitense è cresciuta solo dell’1,3% (contro lo 0,4% del primo trimestre) non fornendo alcuna certezza sullo sviluppo dei due trimestri successivi dell’anno e, anzi, aprendo alcuni spiragli di negatività per quanto riguarda i timori di una possibile recessione globale.