Diverse volte, negli ultimi mesi, sul nostro sito abbiamo avuto modo di affrontare l’evoluzione del mercato immobiliare di Dubai, una delle aree maggiormente colpite dalla crisi del comparto real estate internazionale, che abbiamo personalmente eletto quale “simbolo” della bolla speculativa sul mattone (nell’auspicio di non dover sostituire Dubai ad altri mercati a forte rischio speculativo, come quello brasiliano).
Ebbene, una recente ricerca condotta dalla CBRE sostiene che il mercato immobiliare di Dubai, per quanto concerne almeno il settore degli uffici e delle proprietà non abitative, stia per raggiungere la tanto attesa stabilità, con canoni di locazione che dovrebbero rimanere invariati nel corso del 2012, permettendo così un arresto della grave crisi dei prezzi commerciali del comparto.
Stando a quanto affermato dalla ricerca di CBRE, inoltre, i costruttori internazionali avrebbero ripreso la realizzazione graduale di nuovi spazi non abitativi con discreta intensità (considerate le caratteristiche congiunturali), per uno scenario che dovrebbe via via incrementare di ritmo fino al 2014.
Come sostenuto dagli analisti della società di ricerca, “il calo dei costi di locazione negli ultimi tre anni ha ridotto fortemente gli oneri di localizzazione nell’Emirato, rendendo nuovamente la regione come un polo attrattivo per le società internazionali che stiano cercando di fornire i propri servizi nell’area”.
Nonostante difficoltà evidenti del locale mercato immobiliare – prosegue ancora CBRE – Dubai continua ad offrire “opportunità di investimento sul medio lungo termine molto attraenti, con infrastrutture di qualità, sviluppo imprenditoriale di gradevolezza e una legge immobiliare molto ben strutturata”.
Sempre secondo il CBRE, il tasso di uffici sfitti sarebbe ora sceso intorno al 45%, fortemente condizionato dall’ingresso di nuovi spazio ad uso commerciale, e da una domanda debole. Nei distretti finanziari e nelle aree più gettonate, tuttavia, il tasso sarebbe già calato sotto il 20%, denotando una scarsa omogeneità del fenomeno.